Data di pubblicazione: 27/05/2024
Trieste Asburgica
Trieste è punto d’incontro di molte culture ed è stata dimora di popolazioni che hanno lasciato un segno indelebile sul suo territorio. Adagiata tra mare e Carso, come disse Guido Piovene, è mediterranea e insieme nordica, scogliosa e ventosa; è caratterizzata da mille saliscendi e animata dalla Bora, ma non per questo è meno accessibile.
Come si può intuire dal titolo, Trieste è stata, nel Settecento e nell’Ottocento, il primo porto dell’impero Austro-Ungarico, tanto da essere stata definita “la piccola Vienna sul mare”; ed è proprio durante la lunga parentesi asburgica che, per volere degli imperatori Carlo VI e Maria Teresa, venne edificato il Borgo Teresiano, uno dei quartieri più ricchi di monumenti e punti di interesse cittadini, che prende il nome dalla grande imperatrice d’Austria ed è anche la prima tappa del nostro itinerario.
Una delle piazze principali della zona è Piazza Sant’Antonio, dove sorge imponente la chiesa di Sant’Antonio Nuovo a ridosso del Canal Grande.
Da questa, proseguendo per via Gioacchino Rossini, è possibile costeggiare il Canale attorno cui, durante le sere estive, si raduna una buona parte della vita notturna della città. Qui consigliamo una visita al palazzo Gopcevich nel quale ha sede il civico museo teatrale Carlo Schmidl.
Attraversiamo poi il secondo ponte sul canale, chiamato dai triestini “Ponte curto” per un presunto errore di misurazione, ma nominato ufficialmente “passaggio Joyce” per onorare il famosissimo scrittore irlandese James Joyce, amico di Italo Svevo, insegnante di inglese alla Berlitz School, autore del capolavoro della letteratura contemporanea Ulysses, studioso delle teorie del padre della psicanalisi Sigmund Freud e cittadino di Trieste per ben 16 anni. Non a caso sul Ponte Rosso troviamo proprio una statua che rappresenta l’autore intento a camminare con la frase “La mia anima è di Trieste” posizionata ai suoi piedi.
Proseguiamo lungo Via della Cassa di Risparmio e raggiungiamo Piazza della Borsa, il cuore di Trieste e il centro economico della città per tutto il XIX secolo. Qui si possono ammirare alcuni degli esempi più rilevanti dei monumenti neoclassici triestini come la Borsa vecchia e il palazzo del Tergesteo.
Prendiamo Corso Italia, ideale per gli appassionati dello shopping e giriamo per via del Teatro Romano dove ci aspetta un’altra attrazione che, situata ai piedi del Colle di San Giusto sul quale sorge l’omonima cattedrale, rappresenta una delle più incantevoli impronte dell’antica Tergeste romana: il teatro romano. Quest’ultimo fu costruito alla fine del primo secolo dopo Cristo e si stima che, all’epoca, fosse in grado di accogliere circa 3.500 persone. Nel 1814 venne individuato dall’architetto Pietro Nobile, ma solo nel 1938 venne riportato alla luce.
Proseguendo sempre per via del Teatro Romano si giunge fino alla piazza centrale della città: Piazza Unità d’Italia, chiamata affettuosamente dai locali “Piazza Grande” o “il più bel salotto di Trieste”; fino al 2021 era la più grande piazza sul mare d’Europa, primato che ha dovuto cedere a Salerno e alla sua Piazza della Libertà di recentissima edificazione. Proprio in questo luogo hanno sede alcuni dei principali palazzi e monumenti cittadini: il municipio, il palazzo della Giunta regionale e il palazzo della Prefettura.
Qui ci possiamo fermare per una sosta al Caffè degli Specchi(Caffè degli Specchi | Easy go out), locale storico, fondato nel 1839 che si affaccia direttamente sulla piazza; prima di ordinare vi serve però qualche “dritta” perché i triestini hanno un modo tutto loro di chiamare il caffè: se volete un espresso chiedete un “nero”, per un cappuccino un “caffè latte”, se volete un caffè decaffeinato un “deca”; ma noi ovviamente vi consigliamo “il capo in b”, un piccolo cappuccino servito in bicchiere, tipico della nostra città.
Spostando lo sguardo lungo la piazza è inoltre possibile notare delle luci blu che rappresentano il punto in cui arrivava il mare fino all’epoca asburgica. Tuttavia, la piazza è stata anche teatro di una delle pagine più vergognose della nostra storia; proprio qui il 18 settembre 1938 Mussolini emanò le leggi razziali, una targa posta sul pavimento, quasi di fronte al municipio, ricorda a tutti uno dei capitoli più bui della storia italiana che ha segnato profondamente questa città.
Procedendo per via San Sebastiano e superando piazza Cavana arriviamo in piazza Attilio Hortis, nei pressi della quale sorge la Biblioteca Civica e la statua dello scrittore Italo Svevo (Ettore Schmitz), intellettuale triestino la cui letteratura, come quella dell’amico Joyce, è permeata delle teorie di Sigmund Freud e ha come elemento centrale l’indagine dell’inconscio. Se siete desiderosi di un altro caffè accompagnato da un dolcetto, “Mug” (Mug | Easy go out) è il posto giusto per voi.
Procedendo per via Torino, altro cuore della nightlife di Trieste, e superando piazza Venezia, giungiamo sulle rive dove sono situati alcune delle attrazioni e dei ristoranti, in particolare di pesce, più rinomati. Se invece volete gustare una buona pizza o qualche altro piatto di vostro gradimento “Da Pino” (Da Pino | Easy go out) è il posto che fa per voi.
È arrivato il momento di una pausa culturale al Salone degli Incanti in via Nazario Sauro. L’edificio è l’ex Pescheria Centrale, costruita nel 1913, ma al giorno d’oggi sede di mostre temporanee che potrebbero risultare di grande interesse. Negli ultimi anni sono state organizzate alcune mostre come: “Banksy”, “Frida Kahlo”, “I love Lego”,“Videogames”!, “Disobbedisco” (la rivoluzione di d’Annunzio a Fiume) e la straordinaria mostra fotografica ”Amazônia” di Sebastião Salgado.
Dopo l’eventuale visita, procedendo per Riva del Mandracchio potrete ammirare il bellissimo golfo di Trieste in tutta la sua ampiezza e i palazzi neoclassici che si affacciano sul mare
Infine per concludere la giornata vi consigliamo di controllare sul sito del Teatro Miela (Teatro Miela | Easy go out) gli spettacoli e gli eventi programmati. Una volta finito l’intervallo musicale e teatrale rimarrete ammaliati dalle luci di Trieste che si specchiano sul Mar Adriatico
Sebbene ci porti un po’ fuori dal nostro itinerario non possiamo non consigliarvi uno dei caffè letterari più importanti di Trieste: L’Antico Caffè San Marco (Caffè San Marco | Easy go out) , locale in via Battisti fondato nel 1914, testimone delle vicende storiche del secolo scorso e punto di incontro degli intellettuali che abbiamo trovato nel nostro percorso. Non appena si varca la porta d’ingresso si viene immediatamente rapiti da una magica atmosfera: gli arredi Liberty, i lampadari in ottone che pendono dagli alti soffitti ricoperti di foglie di caffè color bronzo, i tavolini in marmo rosso veronese, i grandi specchi alle pareti dove si riflettono le immagini dei dipinti originali, un’emozione accompagnata da un meraviglioso aroma di caffè appena macinato. Il Caffè preserva intatto il suo fascino ed è insignito della prestigiosa onorificenza di “locale storico d’Italia” e dal 2013 al suo interno ha preso vita una splendida libreria e un centro culturale dove spesso si possono incontrare illustri personaggi della letteratura europea. Entrare al Caffè San Marco è un’esperienza unica.
Spero che questo itinerario, realizzato con la collaborazione dei miei colleghi e degli altri volontari, possa farvi conoscere la mia città sotto una luce più accessibile.
Itinerario testato da:
Veronica
Ciao! Sono Veronica, una ragazza in servizio civile nella sezione AISM di Trieste. Amo imparare e scoprire nuovi ambienti a me del tutto sconosciuti e dedicarmi a progetti diversi che possono risultare d’aiuto alle persone